Racconto di un sogno.
Nel sogno io mi trovo davanti ad una palude piena di canneti,
rassomigliante ad un pantano di petrolio.
Alessandro sguazza tranquillo dentro questa grande pozzanghera, e
lo vedo nuotare tra le canne tutto intento a provare e cercare,
non so cosa. Gli chiedo di uscire, (altrimenti , anch'io dovrei
gettarmi nello stagno) ma lui, incurante delle mie richieste,
continua le sue evoluzioni nell'acqua sporca.
Con molto ribrezzo mi tuffo nella melma, e dopo aver nuotato tra
la vegetazione che emerge dall'acqua, arriviamo su una zolla
di terreno, che sembra l'altra riva. Bagnati, ma tranquilli, ci
fermiamo meravigliati a contemplare un grande albero affusolato,
senza rami, che si estende lunghissimo verso l'alto, simile al
fagiolo magico. Avvicinatoci tocco quest'albero, e vediamo che
esso è formato da corpi umani pietrificati. Davanti a questo (non
so come definirlo) monumento, sorge in me un grandissimo rispetto
ed una profonda commozione, e mentre Alessandro è li accanto,
decido di dire una preghiera. A metà preghiera mi scordo le
parole e quindi mi fermo, ma risoluto e determinato a compiere
questo gesto, inizio di nuovo a pregare:
IAHVE' SKRI KARMA MIOGENO POTERE INCONSCIO IN CHRISTO INCREATO
AMORE JESUS SIGNORE DIRIGI OGNI MIA FORZA AD AGIRE NELLA TUA
MISERICORDIA CELESTE ORA E SEMPRE NEI SECOLI DEI SECOLI COSI'
SIA AMEN.
Intanto incomincio a guardare intorno, e a poca distanza vedo una
parete rocciosa con delle aperture, che sono le porte d'ingresso
di molte caverne. Degli esseri nudi, aventi forma umana sbucano
dalle rocce e spiano con sguardo curioso. (La scena è simile
ad una descrizione Dantesca) Appena terminata la preghiera, vedo
questi esseri scappare e rintanarsi nelle caverne, mentre
qualcuno cercando di proteggersi con le mani davanti al viso,
esclama : Adesso ci arriva addosso una muraglia di luce!
Dopo brevi attimi scorgo una grande pietra di circa
mezza dozzina di metri cubi, dalle pareti non lisce, ma
ondulate; la cui forma, sebbene somigliante ad una roccia
qualsiasi mi sebra molto strana, tanto che, mi soffermo a lungo
ad osservarla per capirne il significato. Più in la ai margini
della parete rocciosa, dove si vede della vegetazione, mi accorgo
che c'è Stefano in piedi che dice: Potevano scegliere di meglio.
87070 Plataci (CS) Stamati Domenico