Praefatio - [Libri II Retractationum cap. 43] Epistula 212/A Liber primus Liber secundus Liber tertius Liber quartus Liber quintus Liber sextus Liber septimus Liber octavus Liber nonus Liber decimus Liber undecimus Liber duodecimus Liber decimus tertius Liber decimus quartus Liber decimus quintus Liber decimus sextus Liber decimus septimus Liber decimus octavus Liber decimus nonus Liber vigesimus Liber vigesimus primus Liber vigesimus secundus |
Sant'Agostino, nelle Confessioni, si domanda:
"La mia infanzia ha forse seguito un'altra mia età, morta prima di essa? Forse quella che ho vissuto nel ventre di mia madre? ... E ancora, prima di quella vita, o Dio della mia gioia, io esistevo già in qualche altro luogo o altro corpo?."
Il suo contemporaneo San Girolamo (347-420 d.C.), vissuto per anni in Oriente, sosteneva la dottrina delle vite ripetute e si preoccupava che la gente non la capisse:
"Non conviene si parli troppo delle rinascite, perché le masse non sono in grado di comprendere."
San Giustino, martirizzato verso il 165 d.C., si era interessato sia alla reincarnazione che alla metempsicosi:
"L'anima abita più di una volta in corpi umani, ma se si sono rese indegne di vedere Dio in seguito alle loro azioni durante incarnazioni terrestri, riprendono corpo in animali inferiori."
Soprattutto Origene, uno dei massimi Padri della Chiesa, affrontò la questione:
"Le anime che richiedono i corpi si vestono di essi e, quando queste anime cadute si sono elevate a cose migliori, i loro corpi si annientano ancora una volta. Così le anime svaniscono e riappaiono continuamente."