Ieoshua - il cui significato è YHWH (Iahvè) salva
Ieoshua - il cui significato è Dio salva
Jahvé è Dio, da non confondere con Gesù - Yeshùa. Esso significa infatti "Yah [Dio] è salvezza". nome comune ebraico
Ebrei 3:1 Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù, l'apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo,
Questo nome ci ricorda e spiega che quando citiamo Gesù, che è un nome derivato, stiamo parlando del personaggio storico vissuto in Israele 2000 anni fa, appunto Ieoshua, che, anche nelle sembianze fisiche non assomigliava affatto alle immagini patinate che vendono e distribuiscono dappertutto, essendo egli di carnagione olivastra, come tramandano i testi più seri e come dichiarano le persone oneste. Da ciò comprendiamo che un gran numero di stronzi sta propinando la propria immagine alla gente in buona fede, sostituendosi a Gesù.
Il messia è un Profeta.
Il messia è la Pietra Angolare.
La <<chiesa>> si è impossessata di qualcosa che non gli appartiene.
Quest'ultima affermazione è anche la conclusione chiara e conseguente di ciò che dicono i Profeti, i quali annunciano la verità.
Dobbiamo chiederci:
a)- non si conosce la verità?........... In questo caso non si può pretendere di esserne depositari e proprietari.
b)- Si conosce la Verità, ma non viene citata? ......In questo caso (visto che non la si dichiara e non se ne parla) la si occulta e purtroppo spesso la si distorce, testimoniando così e palesemente, di non condividerla.
c)- Si conosce una parte della verità, ma non tutta?.......In questo caso, parla direttamente Ieoshua (Gesù) che dice:
È meglio per voi che io parta; perché, se non parto, il Paraclito [lo Spirito santo] non verrà a voi. Se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando egli verrà, confuterà il mondo in fatto di peccato, di giustizia e di giudizio
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che Dio manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa
E vi rammenterà tutto quello che v’ho detto
Ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità.
Da ciò si capisce che:
I messia sono due! La chiesa da duemila anni dice che il messia è uno solo?
Perchè i messia sono due? lasciamo parlare ancora i Profeti, le cui parole sono note a tutti e che qui citiamo di nuovo per farvi riflettere:
1 L'angelo che mi parlava venne a destarmi, come si desta uno dal sonno, 2 e mi disse: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo un candelabro tutto d'oro; in cima ha un recipiente con sette lucerne e sette beccucci per le lucerne. 3 Due olivi gli stanno vicino, uno a destra e uno a sinistra». 4 Allora domandai all'angelo che mi parlava: «Che cosa significano, signor mio, queste cose?». 5 Egli mi rispose: «Non comprendi dunque il loro significato?». E io: «No, signor mio».
6 Egli mi rispose: «Questa è la parola del Signore a Zorobabele: Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore degli eserciti! 7 Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabele diventa pianura! Egli estrarrà la pietra, quella del vertice, fra le acclamazioni: Quanto è bella!».
8 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 9 «Le mani di Zorobabele hanno fondato questa casa: le sue mani la compiranno e voi saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi. 10 Chi oserà disprezzare il giorno di così modesti inizi? Si gioirà vedendo il filo a piombo in mano a Zorobabele. Le sette lucerne rappresentano gli occhi del Signore che scrutano tutta la terra». 11 Quindi gli domandai: «Che significano quei due olivi a destra e a sinistra del candelabro? 12 E quelle due ciocche d'olivo che stillano oro dentro i due canaletti d'oro?». 13 Mi rispose: «Non comprendi dunque il significato di queste cose?». E io: «No, signor mio». 14 «Questi, soggiunse, sono i due consacrati che assistono il dominatore di tutta la terra».
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A questo punto inserisco ulteriori citazioni, che mi riservo di commentare successivamente, ma vi faccio notare la difficoltà dei commentatori e le differenti formulazioni inserite nei testi conosciuti. (Stamati Domenico)
Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha detto: "Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo".
3) La proclamazione celeste della identità di Gesù
L’evangelista dopo aver detto che lo Spirito Santo scese su Gesù in apparenza corporea, come di colomba ricorda anche che “vi fu una voce dal cielo” (Lc. 3, 22b). Siccome Luca parla di “tutto il popolo” che fu battezzato23 e di Gesù che “stava in preghiera”
Il problema più arduo e più importante è quello di stabilire criticamente quale sia la formulazione originaria della proclamazione celeste che interessa
l’identità di Gesù.
E’ noto infatti che questa proclamazione è attestata secondo due letture: la prima, ampiamente documentata nella tradizione manoscritta, offre questa formulazione: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”;
la seconda, attestata principalmente dal codice D (per questo si chiama lettura occidentale [westliche Lesart]), da qualche codice minuscolo e dalle testimonianze di alcuni Padri, ha: “Tu sei il mio Figlio, io oggi ti ho generato”25.
Bisogna convenire che, prendendo come criterio di valutazione tanto la molteplicità delle attestazioni, quanto l’autorevolezza dei codici, la prima lettura risulta più fondata sulle testimonianze antiche e quindi più valida criticamente; tuttavia, esaminando in sé e con valutazioni di critica interna, la seconda lettura, anche se meno attestata, risulta criticamente la formulazione originaria26.
Tu sei il mio Figlio, io oggi ti ho generato! ........... è l'ottavo giorno di Dio
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Dobbiamo riflettere attentamente anche sulla domanda fatta da Giovanni Battista (figlio di Zaccaria) e sul fatto che Gesù stesso non gli da la risposta (o la conferma) ma gli dice altre cose
18 Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi 19 e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». 20 Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». 21 In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. 22 Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. 23 E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!».
24 Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? 25 E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. 26 Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. 27 Egli è colui del quale sta scritto:
Ecco io mando davanti a te il mio messaggero,
egli preparerà la via davanti a te.
28 Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. 29 Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. 30 Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio.
Adesso, voglio aggiungere alcune osservazioni ricavate dalla cultura ebraica, tratte dal discorso su Ester del Rabbino Roberto della Rocca, su Torah.it. Vi consiglio di andare nel sito ad ascoltarlo.
Il Rabbino dice molte cose interessanti, gli auguro di realizzare compiuta consapevolezza delle cose da lui esposte con tanta attenzione.
Come spiega molto bene il Rabbino parlando di Adassa ( che significa mirto, pianta profumata che ha un sapore aspro. Essa è stata dolce e profumata con il suo popolo, ma aspra con i suoi nemici) e si chiamava anche Ester, il cui significato è: nascosta, celata, occulta, criptica, clandestina, oscurata, segreta, precisando che essa contiene vari livelli di lettura.
Avvicinandosi a qualcosa di nascosto, che affronta anche il tema della diaspora e della maschera, si aggiunge che è necessaria una pasword, per srotolare e svelare questa storia di personaggi doppi e per permetterci di decodificarla.
Non è mia intenzione entrare nel merito degli argomenti che il Rabbino affronta, che sono diversi e interessanti, è importante invece rilevare che partendo dall'argomento Ester, si affronta il tema dei due messia che è attinente alla nostra discussione.
Il Rabbino ci spiega che il Messia di Giuseppe spianerà la strada al Messia di Giuda <<il Messia nascosto>> e che Ester rinuncia a qualcosa in favore degli altri.
Altri concetti importanti sono l'assunzione della responsabilità, la dignità dell'uomo che non si piega davanti agli idoli e che il totalitarismo crolla se una sola persona gli dice di no.
Voglio fare delle riflessioni e vi chiedo di non fraintendere.
E' lecito pensare che, se gli ebrei sapevano che i Messia erano due, mentre la <<chiesa>> ha voluto imporne uno, facendo sparire l'altro, questo avrebbe creato confusione e sconforto ?
E ancora:
si potrebbe pensare che, con la scelta di parlare di un solo Messia, questo abbia spinto gli ebrei a non credere nella sua venuta, perchè non c'era la conferma dell'altro Messia, quello oscurato e criptico, che come si dice anche in Ester, ha rinunciato a qualcosa in favore degli altri ?
Plataci elì agosto 2008
Domenico Stamati
seguono citazioni dalla bibbia prese in rete da commentatori dei testi sacri.
2 Pietro 1:16-21: “..Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”.
Geremia 10:3-6,8-9,14-16: “<Infatti i costumi dei popoli sono vanità; poiché si taglia un albero nella foresta e le mani dell’operaio lo lavorano con l’ascia; lo si adorna di argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e con i martelli perché non si muova. Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non li temete! perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di fare del bene>. Non c’è nessuno pari a te, SIGNORE; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome.....Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità; non è altro che legno; ...opera di scultore e di mano d’orefice; sono vestiti di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro d’abili artefici.....ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono menzogna e non c’è soffio vitale in loro. Sono vanità, lavoro di inganno; nel giorno del castigo periranno...”.
Luca 4:8: “Gesù gli rispose: <Sta scritto: Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto >”. (Matt. 4:10).
Luca 11:27-28: “Mentr’egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse:<Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!>. Ma egli disse:<Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!>”.
Giov. 4:23-24: “Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno Dio in spirito e verità; poiché Dio cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità”.
Ap. 19:9-10: “E l’angelo mi disse...Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: < Guardati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia>”.
Ap 22:8-9: “Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell’angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo. Ma egli mi disse: <Guardati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!>”.
ciò premesso voglio affrontare il tema dell'eucarestia dal mio modesto punto di vista, commentando un altro scritto preso in internet, speditomi da Stefano. (Domenico Stamati)
Eucaristia significa: rendimento di grazie.
Gesù era fisicamente presente mentre pronunciava le parole del passo di Matt. 26:26-29, così i discepoli non mangiarono, letteralmente, il suo corpo, né bevvero il suo sangue, cosa, quest’ultima, che dei giudei, quali erano i discepoli, non avrebbero mai potuto accettare: Lev.7:26-27; Lev.17:10-14. Proprio come il sangue del sacrificio ratificava l’antico patto mosaico sul monte Sinai (Esodo 24:6-8), così il sangue di Gesù, versato al Golgota, inaugurò il nuovo patto (Geremia 31:31-34; Ebrei 8:6-13; Luca 22:20; ecc.). Questo nuovo patto non si riferisce ad un accordo tra due parti come il primo, ma ad una decisione presa da una delle due parti, in questo caso, Dio.
L’altra parte, ossia l’uomo non può alterare questa decisone, può solo accettarla o rifiutarla.
Voglio ripetere ancora, cari lettori, che Gesù quando istituiva la Santa Cena era ancora in vita; la sua anima, il suo sangue, il suo corpo e la sua divinità non poterono essere nel pane e nel vino ( 1 ); la sua anima non poteva essere nel pane e nel vino perché essa era in Lui, il suo sangue, nemmeno, e neanche il suo corpo e la sua divinità ( 1 ). Chiariamo, non che a Dio mancasse la potenza soprannaturale, per poter far questo, Egli potrebbe fare molte cose per la sua potenza, ma alcune le fa e altre no.
In questo caso è chiaro, per svariate prove e aspetti, che Gesù usò parole spirituali e una simbologia con degli elementi, per portare a conoscere, esclusivamente, una verità spirituale.
Oltretutto, quando istituì la Santa Cena, che non è, come dice la Chiesa Cattolica, un rinnovamento mistico del sacrificio di Gesù, ma solo la commemorazione del suo sacrificio, Egli non era ancora morto ( 1 ). In pratica, non aveva ancora avuto luogo il suo sacrificio ( 1 ). Questo sarebbe avvenuto alle ore 9 della mattina del giorno seguente e durato fino alle ore 15 del pomeriggio dello stesso giorno. Paradossalmente, cari teologi cattolici, la Santa Cena, che voi celebrate come un vero e proprio sacrificio mistico, ripetuto di Cristo, quando Gesù la istituì, il suo sacrificio non aveva ancora avuto luogo.
Questo dovrebbe farci capire che nella Santa Cena cattolica non avviene alcun sacrificio ripetuto di Gesù, perché perfino Cristo stesso, quando vi partecipò alla prima e unica volta (all’istituzione di essa), non essendosi ancora sacrificato ( 1 ) poté vedere nelle sue gesta solo un memoriale simbolico di quello che la mattina seguente Egli avrebbe operato; oggi noi commemoriamo la grande opera del Signore partecipando alla Santa Cena, nel ricordo del sacrificio di Gesù. Quindi, come potevano (o perché avrebbero dovuto) il pane e il vino essere il corpo, il sangue, l’anima e la divinità di Gesù, se Egli era ancora in vita ( 1 ) e, inoltre, il suo sacrificio, doveva ancora avere luogo ( 1 )? Come poteva Gesù, fisicamente vivente, essere tutto intero nel pane e nel vino ( 1 )? Cristo dicendo queste parole: “( 2 ) Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me ...Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi” (Luca 22:19-20) non poteva simultaneamente essere tutto intero nel pane e nel vino (giacché era fisicamente presente e vivo, quando compiva tali gesta e proferiva tali parole; inoltre, ripeto, doveva ancora compiere il suo sacrificio).
Quindi, ciò dimostra come Gesù Cristo voglia usare questi elementi (il pane e il vino) semplicemente per simboleggiare la sua Santa ed espiatrice dipartita, e non per ultimo, come un modo perfetto per entrare in comunione con Lui individualmente e collettivamente.
Dopo decenni e decenni di studio con Stefano, penso di essere in grado di spiegare ciò che il commentatore qui dice, ma che a mio avviso non riesce a cogliere nell'interpretazione. (Domenico Stamati)
Lungi da me ogni genere di vanità, ma solo con spirito di osservazione e volontà costruttiva, vi comunico brevemente la sintesi, o come io penso, la soluzione del problema, a voi le considerazioni e le osservazioni del caso.
( 2 ) Quì, è chiaro, che è lo spirito Santo, che parla attraverso il Profeta Gesù, o per dire meglio, Gesù si rende conto di ciò che è accaduto, lo percepisce nello spirito: Il bambino che aveva riconosciuto, .............
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Luca cap 9
Chi è il più grande? ............ Gesù << Iunior, lo Spirito Santo >>
46 Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande. 47 Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: 48 “Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande”.
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......... era stato sacrificato su una croce di ferro. Chi potrebbe ricordarsi di un essere annichilito, un piccolo trovatello, che nessuno ha tenuto in considerazione?
Se ancora non fosse chiaro, lo ripeto ancora meglio: il commentatore dice la verità,....... cioè, non è il corpo e il sangue di Gesù <<Senior>> ( 1 ),..... e lo ripete varie volte ( 1 ), quasi a voler dire qualcosa che non riesce a comprendere, come non comprendevano bene neanche i discepoli, che erano intorno a Gesù e che rimasero sbigottiti a queste affermazioni (apparentemente cannibalistiche).
Chi potrebbe ricordarsi di un essere annichilito su una croce di ferro? lo vede e si ricorda Gesù <<Senior>> in spirito, e probabilmente, ne è turbato, ma è anche il primo a prendere l'eucarestia.
( 2 ) Quì, è chiaro, che è lo spirito Santo, che parla attraverso il Profeta Gesù <<Senior>> e che dice “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me ...Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi”
Adesso, analizziamo di nuovo il tema dello Spirito Santo, già discusso nell'altra sezione e questa volta commentando un'altro articolo preso in internet, che mi ha spedito Stefano. (Domenico Stamati)
La Persona dello Spirito Santo
Il termine “consolatore” o “paracleto” (Paraclito) significa “avvocato” come tradotto in 1 Giovanni 2:1.
Il “paracleto” (avvocato) non era però un avvocato di professione (nella cultura di quei tempi non esistevano gli avvocati come professionisti, ma un amico che compariva in una causa, per conto di un altro in modo gratuito, agiva come suo intercessore o assistente. Nei tribunali dell’antichità, egli era quello che oggi si potrebbe chiamare un procuratore legale).
Il N.T. dà a questa parola un significato più importante, più ampio, intendendo con essa, riguardo allo Spirito Santo, uno che vivifica, fortifica, santifica e dà franchezza ai credenti. Gesù chiama lo Spirito Santo “un altro consolatore”: Giov. 14:16.
Lo Spirito Santo sarebbe stato un altro Consolatore, proprio come Gesù fu, con i discepoli, un Consolatore sempre pronto a rispondere a tutte le necessità.
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(Domandiamo a questo commentatore, se è consapevole di ciò che sta dicendo, perchè sta letteralmente dicendo, che lo Spirito Santo è l'altro Messia, quello <<segreto>> e che è una persona.... permettetemi un osservazione.... sembra quasi che gli uomini siano costretti a dichiarare la verità con la loro stessa bocca, altrimenti parlerebbero le pietre, rimanendo incapaci di comprendere, perchè pur dicendolo in continuazione con parole e frasi, non accettano o non visualizzano il Messia <<lo Spirito Santo>>come persona. Come vedrete in seguito, pur continuando a parlare: Piano, piano il (Messia Spirito Santo) scompare come persona e non si sa più che cos'è.) (Domenico Stamati)
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Riflessione: lo Spirito Santo è chiamato anche Spirito dell’Eterno, del Signore, del Padre, di Gesù, Spirito di verità, di fede, di sapienza, di grazia, di gloria, di forza, ma tutti questi aggettivi si riferiscono, però, sempre alla stessa Persona dello Spirito Santo, al Consolatore. Quell’unico Spirito ha molti nomi, semplicemente, perché nel corso della storia umana, Egli ha operato e continua ad operare secondo vari ministeri. Lo Spirito Santo non è semplicemente una potenza o un’espressione figurata dell’energia divina, come sostengono gli antitrinitari. La Scrittura gli attribuisce una Personalità distinta come fa per il Padre e per il Figlio. Egli è dotato di pensiero, di conoscenza, di parola e di volontà. Ci si può comportare con Lui come con una persona: mentirgli, tentarlo, resistergli, rattristarlo, oltraggiarlo. Inoltre, Egli insegna, convince, guida, ode, parla, annuncia.
Ecco lo studio che vi propongo secondo quanto dice la Sacra Scrittura:
1 Corinzi 12:11: “ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole”.
Atti 13:2: “... lo Spirito Santo disse:<Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati>”.
Atti 16:6-7: “Poi attraversarono la Frigia e la regione della Galazia, perché lo Spirito Santo vietò loro di annunziare la parola in Asia; e giunti ai confini della Misia, cercarono di andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro”.
Matteo 28:19: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Giov. 14:16-17: “e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché dimora con voi, e sarà in voi”.
Atti 15:28: “Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi altro peso all’infuori di queste cose, che sono necessarie”.
1 Corinzi 2:10-13 (lo Spirito scruta ogni cosa anche le profondità di Dio).
Giov. 14:25-26: “Vi ho dette queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”.
Giov. 15:26 (lo Spirito, il Consolatore, testimonierà di Gesù): “... egli testimonierà di me”.
Giov. 16:7: “...non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò”.
Giov. 16:8: “Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio”.
Giov. 16:13-15: “quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà”.
Atti 5:3,9 (nel passo viene raccontata la storia di Anania e Saffira, i quali, a causa del loro comportamento ipocrita, vengono accusati di aver mentito e tentato lo Spirito Santo).
Atti 8:29: “Lo Spirito disse a Filippo: <Avvicinati, e raggiungi quel carro>”.
Atti 10:19-20: “Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: <ecco tre uomini che ti cercano. Alzati dunque, scendi, e va’ con loro, senza fartene scrupolo, perché li ho mandati io>”.
Efesini 4:30: “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”.
Galati 4:6: “E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: <Abbà, Padre>”.
2 Pietro 1:21: “infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”.
Ap. 2:7; c.2:11; c.2:17; c.2:29; c.3:6; c.3:13; c.3:22; “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese”.
2 Corinzi 13:13: “La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (accenno alle tre Persone divine nella pluralità di Dio).
Lo Spirito Santo non è uno Spirito senza una propria Personalità: Giov. 14:26; Giov. 14:16-17; Giov. 15:26; Giov. 16:7-8. Guardate la somiglianza tra Giov. 8:38; Giov. 12:49-50; Giov. 17:8 e ciò che viene detto riguardo alla Persona dello Spirito Santo in Giov. 16:13-15.
Come Gesù disse tutto quello che aveva udito dal Padre, e fece tutte le cose che il Padre gli aveva comandate, così lo Spirito Santo avrebbe detto e fatto tutte le cose che avrebbe udite dal Padre e dal Figlio. Tutto ciò si può dire di uno Spirito senza personalità o solo di un Essere che ha una propria personalità (Atti 8:29; Atti 10:19-20)?
La Persona dello Spirito Santo è anch’essa Onnipotente, Onnisciente, Onnipresente ed eterna: 1 Corinzi 2:10-13; 1 Corinzi 12:7-11; Ebrei 9:14. La Sacra Scrittura, attribuendo vari nomi allo Spirito Santo, descrive e sottolinea diversi aspetti della sua natura, della sua opera e del suo ministero. Egli è chiamato Spirito di Dio, Spirito di Cristo, del Padre, il Consolatore, lo Spirito Santo, lo Spirito della Grazia, della vita, lo Spirito di adozione, ecc..
Nessuna influenza impersonale potrebbe compiere atti come: insegnare, intercedere, operare miracoli, nominare i vari predicatori, guidare, predicare, rivelare le cose profonde di Dio, ecc..
Quando si dice: “ripieni di Spirito Santo”, si vuol semplicemente dire: ripieni della potenza effusa e della grazia della Persona dello Spirito Santo. “Il battesimo dello o nello Spirito Santo” significa, invece, essere immersi dalla o nella soprannaturale potenza gloriosa dello Spirito Santo, ricevere il suggello, la consacrazione potente e santificante, effusa dalla Persona dello Spirito Santo. Il ministero di Gesù sulla terra era ed è quello di redimere, quello della Persona dello Spirito Santo è di santificare con potenza e grazia.
Riflessione
Alcuni negano che lo Spirito Santo (il Consolatore) sia una Persona, perché nella Bibbia non viene esplicitamente detto che Egli abbia un corpo o una forma personale. La personalità e la corporeità (la possessione di un corpo) vanno distinte; la personalità presuppone intelligenza, sensibilità e volontà e non richiede necessariamente un corpo. Ricordiamo come in Giov. 1:14-18 Gesù viene astrattamente presentato come la Parola di Dio, che si incarna nella figura di un uomo sulla terra; se Egli non si fosse incarnato in un corpo e non avesse descritto fondamentali particolari della sua Persona, forse sarebbe difficile credere che la “Parola” avesse in sé una propria personalità, cosa questa che di fatto, invece, ha. (Leggere il passo di Giov. 1:1-4 e confrontarlo con il c.1:14-18, sempre del vangelo di Giovanni).
Tutto ciò non deve crearci confusione nemmeno per quel che concerne la Persona dello Spirito Santo, perché questi pur non essendoci stato presentato dalla Sacra Scrittura con una forma particolare e con un corpo, ciò non dimostra assolutamente che Egli non sia una Persona distinta nel seno dell’unico vero Dio.
I vari passi testimoniano della sua personalità, della sua volontà, del suo insegnamento, della sua guida, ecc.. Lo Spirito Santo fu chiamato da Gesù: “un altro consolatore”, perché invisibilmente sarebbe stato per i discepoli ciò che Gesù era stato visibilmente nel suo ministero fisico sulla terra.
L’uomo deve il suo essere “alle due Mani di Dio”, cioè alla Parola (Giov. 1:1-3) e allo Spirito Santo (Giobbe 33:4), perché a questi furono indirizzate le parole: “Facciamo l’uomo...”. Lo scopo dell’incarnazione di Gesù fu quello di rivelare il Padre; la missione del Consolatore è quella di rivelare il Figliolo. Come Cristo è Paracleto in cielo, così lo Spirito Santo è Paracleto in terra. Lo Spirito Santo è la terza Persona della Trinità; per la sua potenza l’universo è stato creato. Egli aleggiava sulla faccia delle acque e partecipò alla gloria della creazione (Genesi 1:2; Salmo 33:6; Salmo 104:30; Giobbe 33:4). Ad ogni modo, il “mistero” della natura di Dio e, quindi, della Trinità è un qualcosa che sino al tempo dovuto rimane incompleto alla conoscenza dell’uomo. Noi possiamo solo discernere quanto detto nelle Sacre Scritture, senza nulla aggiungere e nulla togliere.
Domenico Stamati ........................Voi forse non potete, ma se continuate a dire tutto e il contrario di tutto
Domenico Stamati ................................... vi ripeto ciò che ho scritto prima
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(Domandiamo a questo commentatore, se è consapevole di ciò che sta dicendo, perchè sta letteralmente dicendo, che lo Spirito Santo è l'altro Messia, quello <<segreto>> e che è una persona.... permettetemi un osservazione.... sembra quasi che gli uomini siano costretti a dichiarare la verità con la loro stessa bocca, altrimenti parlerebbero le pietre, rimanendo incapaci di comprendere, perchè pur dicendolo in continuazione con parole e frasi, non accettano o non visualizzano il Messia <<lo Spirito Santo>> come persona. Come vedete, pur continuando a parlare: Piano, piano il (Messia Spirito Santo) scompare come persona e non si sa più che cos'è.)
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Domenico Stamati ..................................... e mi richiamo ai diritti dello studente
M’istruisca il SIGNORE saggezza suprema dell’evoluzione e mi aiuti ad imparare la grammatica, la scienza della sua parola
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