Diritti~Doveri del territorio
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In questa pagina si vede la distribuzione dei settori tecnologici strategici nell’ambito del territorio nazionale, che come ognuno può vedere esclude totalmente la nostra zona e in particolare sia la Calabria che la Lucania. Come cittadini Italiani e della Sibaritide rivendichiamo il diritto-dovere di partecipare allo sviluppo nazionale e al suo miglioramento. Chiediamo quindi che siano rispettate anche le quote spettanti a questo territorio e che siano concessi i finanziamenti utili e necessari per attivare i poli tecnologici strategici anche in questa regione culturale del mezzogiorno e in particolare si dia la possibilità di sviluppo al settore aerospaziale, visto che il parco culturale della Sibaritide è il più ricco d’Italia sia in termini di qualità che di capacità per fare un salto culturale, di andare oltre molti limiti e di operare al di fuori degli attuali schemi. Lo spazio, la cibernetica, le mhenti, gli algoritmi, i domini emergenti, la tecnologia digitale, l’intelligenza artificiale, dettano le vie di sviluppo e pongono sfide complesse, richiedendo contestualmente la capacità di arrivare al livello tecnologico necessario per risolvere bene le nuove prove a cui siamo tutti sottoposti. Non c’è più tempo per la mediocrità, non c’è più tempo per la burocrazia, dice il generale capo di stato maggiore del esercito Carmine Masiello. Bisogna avere il coraggio di mettere a nudo le storture, le inefficienze e trovare procedure reattive e proattive, superando gli schemi che la storia ha ormai consegnato al oblio. Forse è probabilmente, oggi, solo nel parco culturale della Sibaritide c’è la capacità di superare il sesto dominio, cioè quello della burocrazia, ma questo ognuno sarà in grado di valutarlo da se. La società civile deve prendersi la responsabilità di gestire lo sviluppo di un territorio e del cambiamento che di epoca in epoca segna profondamente la vita di un popolo. Ciò é necessario e deve avvenire all'interno dei valori fondanti della civiltà. Rinunciare a questo diritto e a questo dovere significa abbandonarsi a scenari imprevedibili, col rischio di perdere la capacità di scelta e la possibilità di relazionarsi nel modo giusto con la vita e con gli eventi. La storia ci insegna cosa succede quando si delega senza ragione e buon senso la propria volontà a concezioni incomplete dove l'ingenuità e l'ignoranza possono generare facilmente deviazione, corruzione, schiavitù e delinquenza. E necessaria quindi che una politica sana agisca bene nella società e interpreti con coerenza i valori di base di uno Stato, applicando la giustizia con una visione chiara su : Ciò che è personale; ciò che è relativo; ciò che è oggettivo e ciò che non è oggettivo ; ciò che è proprio e ciò che non è proprio; ciò che si può dare e ciò che non si può dare; ciò che si può ricevere e ciò che non si può ricevere; ciò che si può restituire e ciò che non si può restituire; ciò che si possiede e ciò che non si possiede; ciò che è privato e ciò che è pubblico In sostanza quello che uno crea vive. - Cause ed effetti -. Come progettista, come matematico e come geometra posso esprimere nei progetti una visione di sviluppo del territorio che proviene appunto da questa esperienza di vita. Comunque, con questa idea progettuale spero profondamente di avere rispettato l’etica, la morale e la cultura di questi posti, oltre che l’ecosistema e l’ambiente. Da qualche anno, dopo svariati dialoghi e incontri, si è venuta a manifestare anche l’approvazione e il sostegno di varie amministrazioni comunali, che hanno ritenuta degna di nota questa proposta di sviluppo sulle infrastrutture e sull’urbanistica. Come si è sempre cercato di chiarire e sostenere Sibari, per chi non lo sapesse, per noi che apparteniamo al parco culturale della Sibaritide, è un luogo e uno spazio di idee libere, positive e benefiche ed appartiene idealmente e realmente a tutta la Calabria e all’intera Italia oltre che agli altri abitanti del pianeta. Sostenuto da questa idea ho cercato di utilizzare una parte del mio tempo per promuovere la costruzione di un modello urbanistico e infrastrutturale con l’intento di investire per il futuro di questi luoghi. In pratica si è cercato di non essere spettatori ma protagonisti della storia che viviamo oggi. Mi sono infilato dentro, non mi sono adattato a quello che già esisteva e mi sono impegnato come altri, non rinunciando mai a perseguire mete e traguardi migliori, anche più ambiziosi, cercando di aiutare per la mia parte tutto il nostro ambiente. Come dice anche il Presidente della repubblica Sergio Mattarella : Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare… Inoltre, da molti anni, in tutti i dialoghi sostenuti sui concetti di base (di cui evidentemente molti ancora non hanno consapevolezza), abbiamo sempre ribadito che per “SALVARE” l’aeroporto di Crotone o altri ipotetici interessi non c’è bisogno di far sparire Sibari sia dalla realtà che dalle mappe geografiche. In diverse occasioni abbiamo ascoltato ipotesi che proponevano la costruzione di un aeroporto in diverse zone nella provincia di Cosenza o di tratti di ferrovia ad alta velocità per spostare le popolazioni della Sibaritide nel territorio crotonese e sembra che questo pensiero antidiluviano e questo errore si ripete in continuazione, ma che spiega però il perché le nostre regioni sono tra le ultime come sviluppo infrastrutturale in Italia. Qui non si tratta spostare un po di gente qua e la o di fare una pista in un posto invece che in un altro, qui bisogna capire che si parla di attivare lo sviluppo del mezzogiorno e dell’Italia intera in un sistema intermodale che già oggi richiede un numero maggiore di scali, per cui il punto non è quello di sopprimere o impedire, ma di aumentare i servizi e far cooperare le varie zone, come stiamo proponendo da anni con la nostra idea progettuale nel parco culturale della Sibaritide. Invito, quindi di nuovo, tutti i calabresi in primis a uscire da questa posizione di contrapposizione in cui una città si mette ostinatamente senza motivi validi a contrastare un’altra città per non si sa quale atavica paura, perché questo atteggiamento e deleterio e sta impedendo lo sviluppo di tutto il mezzogiorno. Ripeto: Alle città di Reggio Calabria, Crotone e Lamezia Terme, non avete motivo di temere se Sibari aspira a diventare una città importante, piuttosto dovreste occuparvi di mettere al loro posto quelli che impediscono a voi di diventare delle città del sole. Detto tutto ciò, bisogna fare attenzione, perché non è corretto piegare un eventuale progresso nelle infrastrutture a logiche di interessi minuti e di parti limitate del territorio che non tengono conto delle necessità reali, degli interessi effettivi e anche di quelli reali e generali e per questi motivi si è cercato sempre di responsabilizzare la politica in quest’operazione di sviluppo infrastrutturale ed industriale, proprio per non escludere parti della nostra società che necessariamente devono essere presenti nella crescita. E stato utile e necessario chiarire in diverse occasioni in modo preciso le relazioni tra pubblico e privato, che non sono in contrasto ma che hanno un significato e una visione diversa e che devono essere giustamente comprese. Come abbiamo più volte spiegato, i comuni che scelgono i loro centri strategici e dove poi si sviluppano le infrastrutture sono tutti azionisti ed hanno una precisa posizione all’interno dei consigli di amministrazione delle società che le controllano e le amministrano, senza bisogno di ulteriori società fantasma, di carrozzoni elettorali o di collusioni lobbistiche senza senso. Mentre agli organi istituzionali più elevati spetta il compito di vigilare ed aiutare e se il caso lo richiede di intervenire, per correggere eventuali errori e non per ostacolare gli sviluppi dei territori, soprattutto quando le popolazioni presentano progetti intelligenti e sostenibili che altri apparati governativi non sono stati in grado di elaborare. Anche questo significa semplificare e bisogna capire bene che le attività private non devono confliggere in alcun modo con gli interessi comuni, che sono la garanzia di tutti quanti. Tutto ciò, chiaramente ci spiega che il pubblico rispetta il privato e il privato rispetta il pubblico ma con chiare linee di delimitazione che non devono lasciare adito a conclusioni e a deviazioni che sono dannose per tutto il sistema sociale. Sul tema di eventuali altri tipi di piste a Sibari o altrove, è utile capire la funzione che esse svolgono all’interno dell’intero sistema e al contributo che apportano con la loro attività, ma che rimangono opere ausiliarie all’interno del sistema aeroportuale territoriale, che è invece un’opera strategica e uno snodo necessario per tutta la provincia di Cosenza e per tutta la Lucania. Inoltre, essendo Sibari un importante centro strategico, necessita di poli tecnologici che necessariamente devono ricevere importanti sostegni dal governo centrale per iniziare a dare i giusti risultati. Ricordiamo che la capacità culturale di questa zona può svilupparsi esponenzialmente aiutando l’intero sistema Italia in modo straordinario. Quindi, scambiare una semplice pista all’aeroporto della Sibaritide o sostituirla all’idea dell’aeroporto della Sibaritide è un ‘espressione improponibile, che chiunque è in grado di comprenderlo. Allo stesso modo, anche un modello aeroportuale modesto fatto per il solo traffico turistico, stagionale e con una valenza similare, diminuisce enormemente le potenzialità di questo territorio, impedendone la possibilità di svilupparsi anche nei settori che richiedono il trasporto dei prodotti particolari e di nicchia, di quelli agricoli, industriali, di tutti gli altri ecc. ecc. . Ricordiamolo, anche a chi non lo avesse ancora analizzato o compreso, che realizzare gli aeroporti della Sibaritide significa dare potenza a tutti i trasporti e a tutti i prodotti sia della Basilicata che della Calabria. Per la politica e per le istituzioni è utile e necessario comprendere compiutamente il significato e la valenza di ciò che si sta dicendo, invitando tutti a misurare con scienza e coerenza le future scelte, poichè da esse dipenderà il futuro dell’intero nostro territorio e il suo progresso. Geom. Stamati Domenico Basile
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