Proposta per la palestina
I meridionali che pensano.
PROPOSTA DI SOLUZIONE
E’ da tempo ormai che si sentono richieste di soluzione da varie parti, per la situazione di degrado che sta investendo il medio-oriente. Parliamo della causa tra palestinesi ed israeliani.
Tutti persone sono. Gli uni hanno preferito il Corano con Maometto e gli altri la Torah con Mosè.
Tentando di fare un paragone, sarebbe come dire calabresi e laziali: tutti italiani sono.
E se non c’è motivo perché Dio dovrebbe dividerli ?
Ma se non riescono a sopportarsi la cosa migliore è un buon confine.
Topograficamente, se volete, si può dividere la palestina in due con una linea diritta: la parte vicino al libano ai palestinesi, quella vicino all’egitto agli israeliani.
Gerusalemme agli israeliani, perché è la loro città santa, mentre quelli di religione islamica hanno La Mecca, Medina ecc. , che sono le loro città sante.
Si elimina così quella porcheria topografica (incongruenza territoriale), rappresentata dalla striscia di Gaza, che passa agli israeliani e al loro Stato, con Gerusalemme, insieme all’altra parte centrale della Palestina,
mentre la parte a nord con le alture del golan vengono assegnate ai palestinesi, che così hanno un loro Stato ben diviso e indipendente.
Stefano ed io molti anni fa abbiamo pensato anche a questa soluzione.
Si propone una linea di confine diritta così come risulta dall’allegata mappa.
Domenico Stamati.
Il diritto del popolo ebraico ad avere il suo territorio non dipende dai milioni di morti nei lager, ma dal diritto dei Santi Profeti, che, per tutti gli ebrei, hanno acquistato il terreno a loro destinato per concessione di Dio. Levitico 25:23 Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. (C.E.I.).
Geremia cap. 32
Atti 17:26 Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio, ;.(C.E.I.).
Dopo i grandi capitoli delle consolazioni, delle benedizioni e delle promesse, dopo l’annuncio della Nuova alleanza, il libro di Geremia torna alla cronaca del tempo dell’assedio dei babilonesi e dell’imminente conquista e distruzione di Gerusalemme (l’anno 587). Giorni terribili, che ci accompagneranno fino al termine del libro, dove si compiranno la profezia e la vita del profeta.
In questo contesto di disperazione, ci imbattiamo, all’improvviso, in un altro grande episodio:
l’acquisto profetico di un campo. Suo cugino (Hanamel) gli offre il diritto di prelazione su un terreno in Anatot, il paese natale del profeta, non distante da Gerusalemme. Geremia lo compra, perché «riconobbi che questa era la parola di YHWH (Iahvè)» (32,8). Un nuovo gesto profetico, che questa volta prende direttamente le forme e il linguaggio dell’economia. Il segno usa le parole e le azioni di un contratto, di una compravendita immobiliare, di uno scambio di mercato. Anche la brocca, il giogo, la cintura erano manufatti umani, quindi frutti del lavoro e dell’oikonomia umana. Ma ora l’economia entra esplicitamente in gioco, e per la prima volta la profezia parla parole economiche, si incarna in denaro, sigilli, contratti. Dov’è una laicità più bella e vera di quella biblica? La parola di YHWH diventa 17 sicli d’argento: «Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l’argento sulla stadera. Quindi presi l’atto di acquisto, la copia sigillata secondo le prescrizioni della legge e quella rimasta aperta. Diedi l’atto di acquisto a Baruc, figlio di Neria, figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl, figlio di mio zio, e sotto gli occhi dei testimoni che avevano sottoscritto l’atto di acquisto» (32,10-12).
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la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. (my simple and humble opinion).
Forse è meglio smettere di peccare etc. per qualsivoglia motivo o convenienza, poiché il peccato è a spese vostre, non ci sono scusanti per nessuno, è finita l'era dell'agnello capro espiatorio ognuno ha la sua croce sarete inchiodati dalle vostre colpe nessuno sfugge a questa legge eterna, poiché nel peccato si inizia a morire e forse si affievolisce anche il vostro legame con la terra fino ad arrivare all'estremo le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini, etc.
(Russo Stefano 25 ottobre 2023, Poesia ermetica - my simple and humble opinion). foto - ~morning Castroregio (Cs.).
Le 25:23 Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini.
At 17:26 Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio,
Mt 19:18 Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso,
Gen 4:11 Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello.
Giob 34:12 In verità, Dio non agisce da ingiusto e l'Onnipotente non sovverte il diritto !
Giac 1:15 poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand'è consumato, produce la morte.
concupiscenza s. f. [dal lat. tardo concupiscentia], lett. – Brama ardente, forte desiderio, etc. vocabolario Treccani
Rm 6:23 Perché il salario del peccato è la morte; ...(C.E.I.)
capro espiatorio s.m. nell’Antico Testamento, il capro sacrificato dagli Ebrei e caricato dei mali e delle colpe della comunità e, fig., la persona sulla quale si fanno ricadere colpe non sue, che sconta una colpa che non ha commesso etc. vocabolario Treccani
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