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Chicago Pile-1 (CP-1) è stato il primo reattore artificiale a fissione nucleare al mondo[1][2]. Fu costruito in un campo da racquets situato sotto le tribune ovest dello stadio abbandonato Alonzo Stagg Field dell'Università di Chicago. La prima reazione a catena artificiale, autoalimentata, venne iniziata all'interno del CP-1 il 2 dicembre 1942.[3]
Il 2 dicembre 1942 il reattore CP-1 era pronto per una dimostrazione. In presenza di un gruppo di dignitari, un giovane scienziato chiamato George Weil manovrò l'asta di controllo finale mentre Fermi controllò attentamente l'attività dei neutroni. La pila raggiunse la massa critica per autoalimentare la reazione alle ore 15:25. Fermi la spense dopo 28 minuti.
Dopo che venne realizzata la prima reazione nucleare a catena autoalimentata, venne fatta una telefonata in codice dal responsabile Compton a Conant, presidente del National Defense Research Committee. La conversazione era in un codice improvvisato:
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«Originale
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«Traduzione in italiano
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Diversamente dalla maggior parte dei reattori che sono stati costruiti da allora, il primo reattore non possedeva la schermatura contro le radiazioni e nessun sistema di raffreddamento di qualsiasi tipo. Fermi convinse Arthur Compton che i suoi calcoli erano abbastanza affidabili per escludere una reazione a catena fuori controllo o una esplosione, ma, come gli storici ufficiali della Commissione per l'Energia Atomica più tardi notarono, restò il rischio nel condurre un esperimento potenzialmente catastrofico in una delle aree più densamente popolate della nazione.[7]
Il funzionamento del CP-1 si concluse nel febbraio 1943. Il reattore fu poi smantellato e trasferito nella riserva forestale di Red Gate Woods, l'ex sito dell'Argonne National Laboratory, dove venne ricostruito utilizzando i materiali originali, con l'aggiunta di un esteso sistema di radioprotezione, e rinominato Chicago Pile-2 (CP-2). Il CP-2 iniziò a funzionare nel marzo 1943 e fu più tardi sotterrato nello stesso sito.[4]